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Alimento o Medicamento?
Ecco cosa social, tv e giornali non dicono dell’e.v.o.
Sappiamo tutti cosa sia un topper, potere della tv. Ecco perchè la sua menzione nel paniere Istat 2025 non ci ha trovati impreparati.
Stessa notorietà non appartiene a molti beni di consumo, meno baciati dalle luci della ribalta mediatica.
E’ stato così per decenni per l’olio extravergine d’oliva: da prodotto nobile è finito nel dimenticatoio o addirittura alla gogna pubblica a causa di argomentazioni non vere, né oneste di alcuni nutrizionisti e chef.
Così, ci siamo a lungo “nutriti” della convinzione di poter volare su una staccionata mangiando insalata condita con olio di … di cosa?; nel silenzio di chi pur competente (aziende, medici, istituzioni) ha ritenuto non necessario informarci sulle proprietà dell’extravergine d’oliva -a vantaggio di sanità e PIL nazionale!
Il tutto, infine, si è condito con le inesattezze dispensate dalla popolarità di qualcuno e dalla predilezione che spesso si ha per cibi e prodotti “fast”, dalla illusoria convenienza economica -deliziose scorciatoie dell’anima.
In questo scenario, l’olio extravergine d’oliva è diventato un fantasma di panieri e carrelli della spesa e, nella migliore delle definizioni, un condimento dalle generiche doti di “abbellimento” di altri alimenti.
Eppure, se si fosse solo detto ciò che si sa da sempre, probabilmente saremmo tutti consumatori un pò più consapevoli, fiduciosi e in forma.
Cosa non si dice dell’olio extravergine di oliva?
Che è un ALIMENTO, quindi un nutriente (appartiene alla categoria dei Grassi): fornisce energia, è materia prima per l’accrescimento ed il mantenimento di un individuo in ogni fase della sua vita, dallo svezzamento in poi. I grassi consentono l’assorbimento di alcune vitamine, sono funzionali ai tessuti nervosi, proteggono articolazioni e organi. Se poi sono insaturi, meglio, perchè contribuiscono a tener basso il colesterolo!
Insomma, l’olio extravergine d’oliva è un vero “superfood” mica una coroncina decorativa per altri alimenti, o unguento per pentole.
Ed è ottimo anche per friggere: pensate che a dirlo è un Protocollo d’intesa tra MINISTERO della SALUTE & la FEDERAZIONE ITALIANA CUOCHI (FIC) stilato nel 2017 (*)
Ministero e Cuochi hanno sancito che per cuocere ad alte temperature occorre essere attenti al “punto di fumo”, la massima temperatura che può raggiungere un olio prima di ossidarsi, e formare sostanze tossiche come la nociva acroleina, visibile sotto forma di fumo. Ecco perchè, concludono Ministero e FIC, gli oli più adatti alle cotture prolungate e/o alle fritture sono quelli con il punto di fumo più elevato.
Tra gli oli vegetali che meno sprigionano acroleina -si legge nel Protocollo- troviamo l’olio extra vergine di oliva (punto di fumo 210°C). Olio di mais, olio di soia e olio di girasole sono meno adatti per le fritture.
Ecco la verità da Ministero della Salute e Chef!
Cos’altro non si dice (o si dimentica)? Che l’extravergine è una MEDICINA NATURALE.
Nel 2018 il riconoscimento della valenza “nutraceutica” dell’extravergine è arrivato dall’ FDA Americana (la Food and Drug Administration, agenzia che dipende dal Dipartimento della Salute Pubblica).
L’ FDA ha pubblicato i risultati del contributo che l’acido oleico è in grado di dare alla riduzione del rischio di malattie cardiache, se usato al posto dei grassi saturi.(**)
Nel 2022, sempre negli States 🇺🇸, sul Journal of the American College of Cardiology sono stati pubblicati i risultati di uno studio che dal 1990 metteva a confronto -in un campione di ben 90mila soggetti!- chi tra questi consumava raramente o mai olio da olive, con chi invece lo consumava regolarmente. Ebbene, è emerso che questi ultimi avevano il 19% in meno di rischio di mortalità cardiovascolare, il 17% in meno di rischio di mortalità per cancro, il 29% in meno di rischio di mortalità neurodegenerativa e il 18% in meno di rischio di mortalità respiratoria. (***)
Wow!
Evidenze scientifiche sui benefici cardiovascolari, cognitivi e intestinali, evidenziate da ricercatori portoghesi e greci, sono state pubblicate anche sulla rivista Nutrients.
Mentre in Europa 🇪🇺 i positivi effetti dell’olio di oliva extra vergine sulla riduzione della mortalità oncologica venivano attesti in un ampio studio pubblicato sull’ European Journal of Clinical Nutrition, realizzato nell’ambito del “Progetto Umberto“, condotto tra gli altri dalla Fondazione Umberto Veronesi ETS (****).
E pensare che nel 2012 un Regolamento Europeo (il n. 432/2012) ha consentito alle aziende olearie l’uso -per fini pubblicitari- di un claim sul valore dei “polifenoli” (gli antiossidanti naturali) dell’olio extravergine d’oliva:
📣 contribuiscono alla protezione dei livelli ematici dallo stress ossidativo 📣
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estratto del Reg UE 432/2012
Beh, non è proprio ideale per un jingle pubblicitario, non <<chiama all’acquisto>>; ma per la prima volta una fonte di diritto Europea, diceva chiaramente che l’olio da olive ha componenti (i polifenoli, quelli che fanno “pizzicare” in gola gli oli extravergine d’oliva) che difendono il benessere dei nostri organi, soprattutto, del sangue e dava (lo fa tutt’ora) la possibilità di dirlo a tutti.
Peccato che le etichette siano così piccole e i contenuti obbligatori così tanti, da non lasciare spazio, men che meno a un testo che suona di trattato sanitario!!
Ora che le cose le sai, perchè non diventi tu 🫵 il nuovo influencer e gotha dell’E.V.O.?
Sara T.
Fonti:
(*) https://www.pnrr.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3163
(**) https://www.fda.gov/food/hfp-constituent-updates/fda-completes-review-qualified-health-claim-petition-oleic-acid-and-risk-coronary-heart-disease
(***) https://www.corriere.it/economia/consumi/22_gennaio_13/olio-oliva-fa-bene-salute-ora-dicono-anche-studiosi-usa-18f990f8-745c-11ec-b1bc-48c7246877a9.shtml
(****) www.medicinaintegratanews.it/uso-dellolio-doliva-le-ultime-evidenze-scientifiche/