Le promesse si ..mangiano!
Ai bambini si insegna a mantenere le promesse, a condividere, ad essere generosi…
Quando abbiamo raccontato a cheffino Davide del grande affetto ed entusiasmo intorno alla sua “torta di mele” sulla pagina Facebook di LE FERRE, sornione (…) e benevolo si è lanciato in un ricco elenco di consigli, aneddoti, ricetta, accorgimenti che qui fedelmente trascriviamo.
Ve lo avevamo promesso e, onorare questa promessa è l’unica cosa che possiamo fare visto che, con riferimento a generosità e condivisione… altro non possiamo aggiungere in questa circostanza, non avendo lasciato briciola alcuna, a nessuno!
Davide, la Torta di Mele la prepara con:
300 gr di farina
200 gr di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
3 uova intere
la buccia grattugiata di 1 arancia
1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva LE FERRE Multivarietale
1/2 bicchiere di latte
(ndr In una casa con bambini in età scolare, la regola è “energia”, per questo usiamo il latte INTERO. Ogni preparazione risulta così più <energizzante>, specie se consumata a colazione)
un pizzico di sale
un pizzico di cannella
2 mele Golden
succo di 1 limone
<<Mamma, la prima cosa da fare, prima di iniziare è accendere il forno a 180°, mi raccomando, è importante, scrivilo>> Davide.
<Va bene, non preoccuparti, lo scrivo> Mamma.
<<Però dai, Ma, è facilissimo: basta frullare gli ingredienti, tagliare….>>, dice Davide con evidente rassegnazione innanzi alla facilità dell’opera.
<Ehilà, calmino. Procedi con calma e ordine!>, risponde la Mamma riportandolo ai piedi dell’Olimpo.
<<Ok. Lavorare le uova con lo zucchero e la buccia dell’arancia. Sai, io la preferisco al limone e poi, metti che uno in casa non ne ha…. come accade spesso a noooi!…>>.
Meglio tacere dinanzi all’evidenza.
<<Si aggiungono poi i liquidi, metà dose, e la farina setacciata con il lievito. Man mano che si lavora, aggiungere il resto di olio e latte.
Ma, dobbiamo dire di usare l’olio LE FERRE?>> chiede D.
<Beh, se lo usi davvero, perchè no!> risponde M.
<<E già. Non facciamo nulla di male! Poi è pure buono>> aggiunge divertito.
<Ma hai usato qualche volta anche gli oli Aromatizzati?> non ricorda la M.
<<Si, ma a quel punto è meglio suggerire di usare solo il 15% della dose, di olio Aromatizzato alla Arancia
o al Limone e la restante parte di Multivarietale>> chiarisce D.!
<Ah, però!> ammutolisce la M.
<<Aggiungere un pizzichino di sale e uno di cannella…. questo è il “segreto”. È la cannella a dare quel profumo…>> racconta D. chiudendo gli occhi e perdendosi nell’estasi tipica degli chef mentre parlano dei loro piatti.
<Quale profumo?> spoetizza la M.
<<Il profumo, il sapore “speciale”>> puntualizza D. dai nubi dell’estasi.
<<Andiamo avanti, va!
Bisogna affettare le mele nel frattempo, dopo averle sbucciate. E lasciarle a macerare nel succo del limone e un pò di zucchero>>.
<Il mio compito, vero?> dice la M.
<<Mica mi permetti di usare i coltelli, ancora!>> aggiunge pronto D.
<Sarà mica una minaccia?> pensa dubbiosa la M.
<<Beh, ora si può mettere metà dell’impasto nello stampo, ricoprirlo con delle mele al limone al centro e poi completare con l’impasto che è rimasto e le altre mele. Senza sovrapporle>> chiude accelerando risoluto D.
<È finito? Possibile! dai, sei sicuro?> lo pungola la M.
<<Beh, c’è un altro “segreto”…
Una bella spolverata di zucchero semolato -non a velo Mà, fa attenzione- sopra le mele, che poi fa quella bella caramellatura sopra….>> aggiunge D., perdendosi di nuovo nei nubi dell’estasi.
<<Mi son dimenticato una cosa all’inizio: devi dire che oltre ad accendere il fuoco devono spennellare col burro lo stampo e infarinarlo>>.
<Ok!> annota M.
<<E poi, se la vogliono più soffice la torta, possono usare la fecola. La percentuale rispetto alla farina può anche essere del 50%….>> annota D.
<Bah, mo’ non complichiamoci l’esistenza> ammette la M. dal basso del suo pragmatismo culinario, quello de “”massimo 20 minuti omnia per lavare, cucinare, servire e nel frattempo pensare …”Cosa sto cucinando?!”)””.
<<Vabbè, tu scrivilo, poi ognuno fa come crede! No?
Allora. Mà, hai scritto tutto?>> riporta all’ordine D.
<Si>, la M.
<<Sicuuro?!>> ripete D., non si sa mai.
<Certo>.
(pausa)
<Ma non devo aggiungere anche….> riprende la M.
<<Beh mamma, mo’ basta, vado a giocare>> la interrompe risoluto D.
<Ma almeno un saluto finale, non lo vuoi aggiungere?> chiede la M.
(silenzio)
<<Buon appetitoooo!>> si leva dal fondo del corridoio.